L'altra sera, dopo una cena leggera avevo voglia di una cosa sfiziosa senza esagerare ma soprattutto veloce da fare! C'erano un paio di yogurt bianchi sul punto di scadere, la panna aperta da 2 giorni.... E cosi in 10 minuti ho realizzato questa coppa. Le quantità sono per una coppa sola visto che il mio ragazzo non ama lo yogurt bianco.
Ingredienti:
1 yogurt bianco 0%
mirtilli
pezzetti di cioccolato
un po' di panna montata
cannella
Procedimento:
Sbattete un po' lo yogurt, in modo da renderlo più morbido.
Prendete la vostra coppetta o il bicchiere e mettete uno strato di yogurt (se volete addolcirlo aggiungete un cucchiaino di miele o zucchero), uno strato di mirtilli, rimettete un altro strato di yogurt, uno strato di pezzetti di cioccolato ricoprite col restante yogurt e decorate con la panna montata. Io ho spolverizzato con un po' di cannella ma se non vi piace potete lasciarla cosi o spolverizzarlo con del cacao.
Buona degustazione e zero sensi di colpa!!
sabato 28 febbraio 2009
venerdì 20 febbraio 2009
RISOTTO AL RADICCHIO ROSSO E PORRI:
Quando mia sorella é scesa a gennaio in Italia la mamma, come tutte le mamme fanno quando i figli vivono da soli, le ha riempito la valigia di prodotti tipici italiani. Ovviamente una parte del bottino era anche per me e Emiliano. Tra le varie leccornie c'erano due cespetti di radicchio rosso trevigiano. Devi dure che non vado matta per il radicchio visto il suo gusto un po' amarognolo pero' ho pensato che in un risotto sarebbe stato perfetto. E cosi é stato!
Ingredienti:
2 cespetti di radicchio rosso
2 porri (serve solo il bianco)
300 g riso (onestamente ho fatto ad occhio)
25 g di burro
750 ml di brodo
parmigiano e/o pecorino
sale
Procedimento:
Preparate il brodo. Io per fare più veloce l'ho fatto con un dado ma voi potete usare quello fatto con la carne e le verdure.
Fate scaldare un po' di olio nella padella. Lavate i porri e il radicchio e tagliateli a listarelle sottili e piccoline. Quando l'olio sarà caldo salate e rosolate le verdure per una decina di minuti.
In un'altra padella un po' unta fate tostare il riso per dieci minuti.
Quando il riso si sarà scurito leggermente unitevi le verdure e il brodo. Coprite e lasciate andare fino a quando non ci sarà più brodo. A questo punto assaggiate il riso, se non dovesse essere cotto continuate la cottura aggiungendo dell'altro brodo.
Togliete dal fuoco, aggiungete il burro e il parmigiano o pecorino. Mescolate per bene. Se vi risulta poco mantecato aggiungete ancora del burro e del formaggio.
Ringrazio la cara Stellabianca per avermi assegnato questo premio:
mercoledì 18 febbraio 2009
IL PROFITEROLES:
Il profiteroles é uno dei miei dolci preferiti ma non lo mangio mai. Qualche settimana fa sono venuti a cena due nostri amici. Non sapevo proprio che dolce preparare, forse perché avrei voluto prepararne almeno tre....Visto che per questioni di linea e di tempo non sarebbe stato possibile e avendo voglia di fare i bigné da un sacco di tempo ho scelto il profiteroles.
Per andare sul sicuro ho preso da Laura la sua ricetta per i bignè. Ho passato la maggior parte del tempo davanti al forno per vedere come crescevano. Accidenti, che soddisfazione!
Io ho scelto un ripieno semplice e veloce, panna montata e gelato alla vaniglia in parti uguali. Voi potete riempirli solo con panna montata o crema pasticcera.
Ingredienti:
bignè seguite il suo procedimento
panna da montare
gelato alla vaniglia
per la copertura:
200 g di cioccolato fondente
150 g di panna
Una noce di burro
Procedimento:
Iniziate col preparare i bignè. Quando saranno cotti lasciateli raffreddare.
Nel frattempo preparate la crema. Montate la panna ben ferma. Unite in parti uguali la panna e il gelato alla vaniglia. Mescolate delicatamente dal basso verso l'alto.
Io per fare più veloce ho tagliato la base dei bigné ma voi potete mettere la crema in una sac à poche e riempirli cosi.
Una volta che saranno tutti riempiti formate una montagnetta. E metteteli in freezer.
Nel frattempo preparate la copertura. Scaldate in un pentolino la panna, quando sarà calda aggiungeteci il cioccolato fondente tagliato a pezzettini e la noce di burro. Mescolate fino a quando il cioccolato si sarà sciolto completamente.
Riprendete il vostro profiterol e ricopritelo con la glassa al cioccolato. Riponete in freezer fino al momento di servire. Decorate con ciuffi di panna montata.
giovedì 12 febbraio 2009
TORTINE AL LIMONE DEL DOLCE MONDO DI SARA:
Si sono loro, le buonissime Tortine con crema al limone di Sara. Appena le ho viste sul suo sito non ho resistito. Hanno un'aspetto cosi soffice e cremoso e si sciolgono in bocca.
E cosi l'altro ieri le ho fatte. Dovete provarle assolutamente! A casa sono durate più o meno un paio di ore....
Io ho usato gli stessi ingredienti di Sara quindi ve li riporto uguali ai suoi.
Ingredienti:
per l'impasto
150 g farina
170 g zucchero
150 g di burro
40 g di maizena
2 cucchiaini di lievito
scorza di un limone gratuggiato
per la crema:
150 ml di latte
80 g di zucchero
50 g di farina
2 tuorli
il succo di un limone
Procedimento:
Iniziate col preparare la crema.
Scaldate in un pentolino il latte, l'acqua e il succo del limone. Nel frattempo lavorate i tuorli con lo zucchero e la farina. Quando il latte bolle unitelo al composto coi tuorli. Mescolate e versate nel pentolino. Mettete sul fuoco fino a quando la crema si addensa.
Lasciatela raffreddare e preparate l'impasto delle tortine:
Sbattete con le fruste elettriche le uova con lo zucchero. Quando il composto inizierà a schiarirsi unite il burro ammorbidito e tagliato a pezzetti. Attenzione: fate ammorbidire per bene il burro perché io ho avuto delle difficoltà!
Unite la farina, il lievito, la maizena setacciati e la scorza del limone.
Unite i due composti e amalgamate fino ad ottenere un composto liscio.
Imburrate leggermente i vostri stampini. Mettete un cucchiaio abbondante d'impasto uno di crema e un ultimo strato abbondante d'impasto.
Fate cuocere a 190°C per 20 - 30 minuti.
Servite le tortine al limone fredde o tiepide cosparse con dello zucchero a velo.
domenica 8 febbraio 2009
LA PRIMA CENA-NON CENA PER IL MIO LUI:
Io e Emiliano ci siamo conosciuti tra pianeti, navette spaziali e torre di controllo nel simulatore di Star Tour luogo in cui lavoravamo a Disneyland Resort Paris! Nonostante questo ambiente magico lui stava molto per i fatti suoi, lavorava senza fare troppa conversazione cosi era stato classificato da me "il genero orso solitario e irraggiungibile".
Dopo varie peripezie che ora non vi racconto altrimenti esco fuori tema, come mi diceva sempre la mia "carissima" professoressa di italiano alle superiori, ottengo il suo numero.
Una sera, più precisamente, il 20 dicembre 2006 ci sarebbe stata una festa nel parco per tutti i dipendenti. Lui quel giorno non lavorava quindi non ne voleva sapere di venire a Disney anche durante i suoi giorni di riposo. Pero' mi invita da lui. Io ero incredula, nella mia testa c'erano mille pensieri, mille paure ma tanta voglia di arrivare il prima possibile da lui.
Quel giorno dopo aver finito di lavorare compro al volo una bottiglia di vino e prendo il treno per Parigi. Più mi avvicinavo più la sensazione delle farfalle nello stomaco era forte.
Lui abitava in uno studio di 18 mq e dal balconcino si vedeva la Tour Eiffel illuminata, mi sono sentita in un sogno!
Il cavatappi non l'aveva quindi il vino é stato conservato per un'altra volta e ci siamo bevuti una buona birra. Il suo cucinino era piccolissimo e ovviamente non serve neanche dirlo che non c'era ne forno, ne microonde ne freezer. Cosi abbiamo optato per un bel piatto di pasta al pesto con l'idea di aggiungerci il formaggio di chevre (capra).
Ecco perché é stata una cena-non cena. Ha cucinato lui ed é stato un piatto semplicissimo. Ma ci é piaciuto cosi tanto che ogni tanto lo rifacciamo e che metteremo nel menù del nostro, speriamo, futuro ristorante.
Da quella sera la nostra storia é iniziata, continua tutt'ora anche se abbiamo smesso di fare i piloti di navette spaziali a Disneyland e spero possa continuare per sempre!
Ingredienti:
300 g di pasta
1 pezzo di formaggio di chevre (capra)
1 barattolino di pesto
Procedimento:
Cucinate la pasta e conditela con il pesto e lo chevre. Scaldate per far sciogliere il formaggio e servite caldo!
Con questa ricetta partecipo a questa romantica raccolta: La Tua Prima Cenetta per Lui di Semi di Papavero.
Vi lascio con una foto di "Star Tour":
giovedì 5 febbraio 2009
TRA UN BICCHIERE DI VINO E DUE TARALLI:
E' giunta finalmente l'ora anche per me di potervi parlare del sito La Compagnia dei Cavatappi .
Moltissime di voi conoscono questa bellissima iniziativa letta nella sezione La Compagnia dei Blogger. Con una semplice descrizione potrete ottenere un buono acquisto fino a un importo pari a 60 euro!! Con spese di spedizione offerte. Insomma oggi giorno con la crisi che c'é ovunque se qualcuno ti offre una cosi bella opportunità di certo non dobbiamo farcela scappare. Quindi che aspettate? Affrettatevi a partecipare anche voi cliccando QUI
Una volta entrate nel sito vi troverete virtualmente circondate da leccornie e prodotti nostrani di alta qualità. La sezione che preferisco é quella della Gastronomia dove troverete prodotti di prima scelta come l'olio, miele, marmellate e taralli che io adoro!! Per chi ama il vino, io anche se non me ne intendo stravedo per quello bianco, una tappa d'obbligo é la visita alla sezione enoteca. Qui troverete il miglior vino italiano, delle grappe immancabile sulla tavola di una friulana come me e del buonissimo champagne per festeggiare San Valentino che ormai é alle porte.
Visitate la Compagnia del Cavatappi tutti i giorni perché ogni giorno troverete numerosi prodotti scontati!
Ringrazio il Sig. Giovanni Putignano per aver organizzato questa bella iniziativa e per tutto il lavoro che sta facendo.
domenica 1 febbraio 2009
FAINA' O FARINATA CHE DIR SI VOGLIA:
Ho conosciuto la fainà o farinata di ceci, come si suol chiamare grazie alle mie origini piemontesi. Era il 1985 quando i miei genitori si sono trasferiti dall'Argentina a Casale Monferrato. Un anno dopo, il 30 novembre '86 sono nata io! Mia mamma mi racconta sempre di quanta neve ci fosse quel giorno. All'epoca essendo un bebè non potevo mangiarmi la farinata ma mia mamma la preparava spesso con grande gioia di mio padre e mia sorella.
Dal capoluogo ligure, dove nacque duemila anni fa, la farinata fu esportata in tutte le zone limitrofe. E' un cibo povero, usato come alternativa al pane, in grado di dare sostentamento grazie alle vitamine e al fosforo contenuti nei ceci.
La permanenza in Piemonte é stata breve visto che un anno dopo i miei si sono trasferiti in Friuli dove io sono cresciuta. A casa la fainà é diventata un piatto da sabato sera. Si, avete capito bene il sabato sera la mamma prepara la pizza e la fainà. Io la adoro, é troppo buona. Mi sembra incredibile che con un po' di farina di ceci, acqua e sale venga fuori una torta salata deliziosa.
Qualche hanno fa i miei mi hanno portato a Casale Monferrato per mostrarmi il paesino e la zona in cui sono nata. Non serve che ve lo dica ma la tappa per mangiare la fainà é stata d'obbligo. Ho scoperto che esistono interi locali in cui la fainà viene venduta a spicchi, proprio come una pizza.
Oggi a pranzo, dopo due anni senza fainà, l'ho preparata per la prima volta e l'ho fatta assaggiare al mio ragazzo che ha gradito visto che mezza teglia se l'é mangiata lui! L'unico neo é che si é attaccata alla teglia...Pero' il sapore era quello che ricordavo, quello della mia infanzia.
Ingredienti:
200 g di farina di ceci
750 ml d'acqua
2/3 cucchiai d'olio
un pizzico di sale
Preparazione:
Unite poco alla volta l'acqua alla farina di ceci. Mescolate con un cucchiaio di legno, il composto sarà perfetto quando, tirando su il cucchiaio, non vi resterà attaccato.
Lasciate riposare l'impasto per almeno un'ora e passatelo al colino per evitare eventuali grumi.
Versate l'olio in una teglia bassissima, meglio se di rame, e versateci sopra il composto in modo da amalgamare il tutto.
Cuocete in forno caldo a 250°C per 15 minuti. Servite calda.
Dal capoluogo ligure, dove nacque duemila anni fa, la farinata fu esportata in tutte le zone limitrofe. E' un cibo povero, usato come alternativa al pane, in grado di dare sostentamento grazie alle vitamine e al fosforo contenuti nei ceci.
La permanenza in Piemonte é stata breve visto che un anno dopo i miei si sono trasferiti in Friuli dove io sono cresciuta. A casa la fainà é diventata un piatto da sabato sera. Si, avete capito bene il sabato sera la mamma prepara la pizza e la fainà. Io la adoro, é troppo buona. Mi sembra incredibile che con un po' di farina di ceci, acqua e sale venga fuori una torta salata deliziosa.
Qualche hanno fa i miei mi hanno portato a Casale Monferrato per mostrarmi il paesino e la zona in cui sono nata. Non serve che ve lo dica ma la tappa per mangiare la fainà é stata d'obbligo. Ho scoperto che esistono interi locali in cui la fainà viene venduta a spicchi, proprio come una pizza.
Oggi a pranzo, dopo due anni senza fainà, l'ho preparata per la prima volta e l'ho fatta assaggiare al mio ragazzo che ha gradito visto che mezza teglia se l'é mangiata lui! L'unico neo é che si é attaccata alla teglia...Pero' il sapore era quello che ricordavo, quello della mia infanzia.
Ingredienti:
200 g di farina di ceci
750 ml d'acqua
2/3 cucchiai d'olio
un pizzico di sale
Preparazione:
Unite poco alla volta l'acqua alla farina di ceci. Mescolate con un cucchiaio di legno, il composto sarà perfetto quando, tirando su il cucchiaio, non vi resterà attaccato.
Lasciate riposare l'impasto per almeno un'ora e passatelo al colino per evitare eventuali grumi.
Versate l'olio in una teglia bassissima, meglio se di rame, e versateci sopra il composto in modo da amalgamare il tutto.
Cuocete in forno caldo a 250°C per 15 minuti. Servite calda.
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